venerdì 25 gennaio 2008

Finalmente si esce dall'incubatrice.
Adesso aveva finalmente la possibilità di toccare, annusare, scrutare un po' più in là...

Ma con quale scopo? L'unico istinto che una creatura vergine può avere non puo essere altro che quello alla sopravvivenza. Ecco che questa ricerca inconsapevole, primordialmente saziata da un incontro casuale, adesso è controllata; il bambino non dovrà sforzarsi a cercare il cibo, ma qualcuno glielo porgerà, e nel suo registro ormai non più vergine verrà stampato quella sensazione:
- ho visto avvicinarsi la mia mamma -aspetta, chi dice che è mia mamma! ..una persona -cos'è una persona per un neonato?! Beh, per adesso è qualcosa..
- ho visto qualcosa, e l'ho toccato con la bocca: proviamo a buttare giu!??
- però.. non mi ha fatto male, anzi, le papille si erano eccitate, il calore aveva avvolto il torace, l'organismo stava guadagnando energia

Tutti i segnali erano stati recepiti ed inviati, il registro si arricchiva.

Casualità intelligente (!?)

Avete presente una vecchia pubblicità della xbox? Una madre sta partorendo, si sforza così tanto che il neonato schizza via dalla finestra e durante un volo lunghissimo diventa bambino, adolescente, adulto, vecchio, e infine va a cadere nella propria tomba. "Life is short.Play more"

Ok, tutti daccordo: nasci, ma sei destinato a morire. Divertiti durante il volo, di cui però non sei il pilota.

Adesso immaginate tantissime mamme, che partorendo si sottopongono tutte allo stesso disegno; metteranno al mondo qualcosa che volerà, e che cadrà.  Ma..

Il primo bambino parte, vola come un razzo, e vecchio cade nella tomba.
Il secondo parte, ma urta qualcosa, e cade.
Il terzo purtroppo parte nella stessa direzione, ma era nato grasso; riesce a rompere l'ostacolo e cade.
Il quarto, dall'altra parte del mondo, nasce sott'acqua, e la sua corsa si ferma troppo presto; vecchio, si dilegua.
Il quinto vola dritto, purtroppo in direzione sfortunata, ma l'ostacolo era stato rimosso, e dopo una lenta planata arriva alla tomba.
Il settimo parte insieme al sesto, ma avendo un effetto strano, da ragazzo gira gira e incontra il settimo da vecchio; moriranno insieme, ma per questo, uno cadrà accanto alla tomba.
Certo erano tutti morti prima o poi, in un modo o nell'altro, ma qualcosa era cambiato.

Dopo tante nascite molti piccoli "errori" furono fatti, e molti quindi si scontrarono o caddero dove non dovevano cadere.
Qualche leggenda narra che qualcuno, grazie a continue e minuscole variazioni casuali, riuscì pure a salvarsi.
Ma non è chiaro se, una volta toccata terra, sia tornato indietro o abbia proseguito per la sua strada.
Potrebbe averlo fatto in solitudine, o avrebbe potuto scontrarsi con qualcuno dopo di lui.

Di sicuro, finchè non avesse visto qualcun'altro cadere accanto a se, sarebbe rimasto non impotente, ma inconsapevole.

giovedì 24 gennaio 2008

L'incubatrice

Che cosa brutta è mai questa...
che noia, che presa in giro!
Sembra che tutto sia a portata di mano, il vetro è trasparente, posso vedere, posso sentire, posso...
aspetta un attimo.

Il bambino rimase chiuso lì dentro, per migliaia di anni.
Non aveva mai visto, mai afferrato, mai ascoltato o annusato qualcosa.
Era stato limitato da quelle strette mura trasparenti, ma non si sentiva triste e di certo non era arrabbiato, ma non era neanche felice... insomma, non aveva ancora provato.
Oddio, per la verità qualche volta l'incubatrice era stata aperta,  qualcuno lo aveva controllato, la mamma lo prese pure in braccio una volta;  qualcuno gli aveva bisbigliato qualcosa, qualcun'altro gli aveva addirittura fatto delle smorfie; di certo nessuno lo aveva giudicato, non c'era motivo. Ma insomma, non aveva mai veramente avuto la possibilità di farsi un giro, di guardare o andare oltre quella stanza.

I medici erano molto attenti, i genitori guardavano al futuro speranzosi, ma anche molto confusi.

Sono nato vergine

Morirò gravido?


C'erano una volta tanti baffetti di polvere.. La stanza era chiusa da cosi tanto tempo che i baffetti se ne stavano fermi fermi, ognuno col suo spazio personale, comodi sul suolo.
Un giorno qualsiasi qualcuno arrivò e aprì la porta di quella vecchia stanza.

Una luce così chiara e una brezza così leggera entrarono in quella comoda pace...

I raggi penetrarono la polvere, eccitandola così tanto da farla impazzire, tutti i baffetti iniziarono a tremare, alcuni si stringevano forte dalla paura, altri scappavano di qua e di là senza meta (addirittura in controsenso!), poi arrivò il vento che travolse tutti.  Indescrivibile:  chi si era stretto a molti amici riuscì a resistere e a riconquistare la propria dimora, chi si era stretto ai familiari più vicini finì con la testa sottosopra;  qualcuno schizzò via, chi finì su una larga e alta mensola, chi finì sul gradino di una scala; quei baffetti che erano isolati poi, poveri, volarono cosi tanto che qualcuno si scontrò e morì, qualcuno si aggrappò a qualcun'altro, che talvolta riuscì a trovare un appiglio, talvolta no.

La porta si chiuse lentamente.

What about starting ? (!!!)

The thinking minds, le menti pensanti. Mi ritengo una mente pensante, si, ma cosa può fare una mente disposta a pensare a tutto ciò che stimola la pensante mente,  se il suo infinito pensare limita, rendendolo tale,  i suoi risvolti?

What if I stop.

Hey, no, questo bloccherà la mia mente, smetterò di pensare, finirò. No. non voglio. Devo rimanere aperto, disponibile a tutto.

Ma cosa farò? se penso a tutto non faccio niente; se faccio qualcosa?

Oddio se faccio qualcosa...  beh è un inizio, che non necessariamente deve avere una fine... bene!

Quindi posso fare qualsiasi cosa, potendo arrivare a qualsiasi cosa. ma da cosa inizio?!?

Da qualsiasi cosa! Basta che la fai - (OMG !! yessssssssssssssssssssssss)



L'INIZIO PIU CONCRETO, è INIZIARE UN QUALCOSA, CHE CHIUNQUE POSSA FINIRE

- NO MATTER WHEN - NO MATTER WHERE - NO MATTER HOW MANY WILL CONTRIBUTE - NO MATTER WHERE THEY'LL GO WITH THAT

...UNTIL THAT WON'T STOP THEM GOIN ON.



ma iniziarla. almeno!